Questa tragedia credo che mi abbia colpito più di tutte le altre. Quando sono morti Bianchi e Simoncelli ero una bambina, non mi ero resa conto delle tragedie che stavano accadendo di fronte ai miei occhi. Pensavo che tutto fosse un incubo. Oggi, invece, per la prima volta ho compreso da subito la gravità della situazione, capendo così che oggi si sarebbe scritta una pagina nel libro nero del motorsport. Sicuramente Hubert è morto nel modo migliore per lui, ossia correndo. È ovvio che con la sicurezza che c'è adesso si pensi che le tragedie non avvengano più, ma il motorsport è uno sport ESTREMO che mette a repentaglio la vita dei piloti. Credo che il modo più giusto per ricordarlo ed onorarlo sia quello di fare una bellissima gara di F1 oggi, con sorpassi da urlo. Giusto cancellare la F2.
Questo sport è tanto bello quanto pericoloso, ma non potremo mai togliere quel fascino chiamato RISCHIO. Detto ciò oggi abbiamo perso un pilota che aveva un gran futuro dinanzi a sé.
Un grosso abbraccio alla famiglia del pilota.
5 ottobre 2014
Sembrava una domenica come tante, sveglia presto per vedere la gara di Formula1 a Singapore.
Piove. La gara parte dietro la Safety Car, dopo condizioni improponibili la gara si ferma.
Dopo una lunga attesa si riparte.
La giornata si avvia verso la fine, le condizioni cambiano dall'inizio. Sono passate molte ore dalla partenza, la luce scarseggia, c'è poca visibilità a causa della pioggia.
43° giro
Adrian Sutil termina la gara sulla ghiaia. In pista ci sono solo le bandiere gialle, niente Safety Car.
L'unica cosa che si vede è una gru. Entra in pista per rimuovere la Sauber di Sutil.
I minuti passano, le condizioni sono sempre peggiori, ma la Race Direction vuole continuare. La gara non si ferma un'altra volta.
44° giro
Jules Bianchi perde il controllo della sua Marussia alla curva Dunlop, la stessa dove si trovava la gru. L'impatto è fortissimo. Jules viene trasportato in elicottero nell'ospedale più vicino.
Continuavo a ripetermi che ce l'avrebbe fatta, che non sarebbe morto così. Purtroppo non ce l'ha fatta, Jules morirà 9 mesi dopo. 9 mesi intensi in cui ho sperato ogni giorno che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe tornato in Formula 1, che sarebbe arrivato a quel posto che gli spetta. A quel sedile di quella Ferrari, da lui tanto sognata.
5 ottobre 2014, perdiamo una futura stella della Formula 1. Perdiamo un ragazzo unico nel suo genere, un figlio, un fratello, un amico, un mentore, una guida. Perdiamo un pezzo di Formula 1. Sei rimasto qui per troppo poco tempo. Se ne andato un ragazzo che stava inseguendo il suo sogno. Un ragazzo troppo giovane per morire così.
Gli angeli hanno accolto un loro nuovo fratello in cielo.
Non ti dimenticheremo Jules, ovunque tu sia.
Ciao Jules❤
Speravo fosse una bufala la notizia della rottura tra Seb e la Ferrari, speravo fosse una semplice fake news e invece mi sbagliavo.
Ho stimato Seb dal suo primo mondiale in Formula 1. Ricordo i pomeriggi domenicali a guardare le gare, aspettando la vittoria del primo mondiale. Quando è entrato in Ferrari ero felicissima, aspettavo solo la vittoria del titolo mondiale. Peccato che questo sogno non si avvererà mai, rimarrà un desiderio per tutti i fan della rossa.
Ho avuto un'infanzia fortunata, sono cresciuta guardando Seb ogni domenica. Non stimo soltanto "Sebastian Vettel il pilota di formula 1", ma stimo il Sebastian Vettel della vita di tutti i giorni. Seb mi ha insegnato tanto.
Mi ha insegnato a raggiungere i miei obiettivi e non abbattermi.
Mi ha insegnato ad amare, adesso sogno di trovare un amore come quello tra lui e Hanna.
Mi ha insegnato che un sogno si può realizzare, basta solo volerlo.
Mi ha insegnato a fregarmene delle parole degli altri, l'unica opinione che conta è quella delle persone che ci amano.
Seb ha fatto, fa e farà parte della mia vita di tutti i giorni fino a quando avrò la memoria.
Mi ha fatto ridere, piangere, incazzare...
Un "mi dispiace" ora come ora non serve a niente, ormai il dado è stato lanciato e non si può più tornare indietro. Spero solo di rivederlo in pista con un posto in una qualsiasi scuderia.
Ci mancherai tantissimo.
Grazie di tutto mito.
Buon viaggio mio amato Seb❤
Non sono mai stata una fan di Jorge. Certo l'ho ammirato per la sua bravura, per tutto quello che ha fatto, ma c'è sempre stato qualcosa che mi ha bloccato dal considerarlo un idolo. Dopo il 2015 le cose sono cambiate e anche lui.
Jorge Lorenzo, colui che ha oltrepassato le tempeste, colui ha tenuto duro sempre, oggi ha deciso di porre fine alla sua carriera. Purtroppo la vita è così, si vede che questo era il suo destino e che questa storia bellissima doveva finire. Un pezzo della storia del motociclismo ci ha lasciato. Se ne va colui che purtroppo abbiamo considerato come l'antipatico. Se ne va il maestro del motociclismo. Se ne va la bega di questo bellissimo sport. Se ne va un campione, che poteva fare ancora molto nella sua carriera.
Un pezzo della storia del motociclismo è finito.
Grazie Jorge❤
It has been a pleasure Sebastian❤
01.05.1994
Ayrton Senna si schianta in pista in diretta televisiva mondiale mentre è in testa al Gran Premio di Imola. Muore a 34 anni, troppo giovane per morire.
Senna ha coinvolto i tifosi con il suo carisma e il suo fascino. È andato oltre al ricordo degli appassionati.
Senna è un esempio di vita. Si è impegnato con tenacia e fatica per raggiungere il suo obbiettivo. "Driving to perfection", verso la perfezione.
Senna ha capito fin da subito che nella vita non contano merito e successo, ma dono e altruismo.
Senna ha avuto a cuore il Paese in cui è cresciuto, era un esempio per tutta la popolazione brasiliana.
Senna è leggenda. È un punto di riferimento per tutti noi giovani d'oggi. Ci ha insegnato che per raggiungere i propri sogni bisogna combattere, senza mai mollare.
Il paradiso aveva bisogno dell'angelo perfetto.
Senna vivrà per sempre nei nostri cuori.
Ci manchi Ayrton❤
<Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite, accade qualcosa e immediatamente riesci a correre un po' più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all'esperienza, puoi volare molto in alto.>
3 giugno 2016
Luis Salom si schianta alla curva 12 del circuito di Catalogna durante le Fp2 della moto2.
Cade e nonostante le speranze di tutti i tifosi non si rialza. Dopo alcuni minuti arrivano i soccorsi, subisce un arresto cardiaco e molte lesioni su tutto il corpo.
16.10
Luis arriva in ospedale.
Viene operato, ma non c'è niente da fare.
16.55
Luis non si sveglierà più.
Non è giusto perdere la vita a 24 anni, non si ha neancora la possibilità di realizzare i propri sogni.
Ho notato fin da subito la sua voglia di fare, fin dalla prima gara nel Motomondiale.
Si è sempre fatto valere.
Non so se la sua morte sia stata un segno del destino, ma l'unica cosa di cui sono a conoscenza è che non doveva accadere così presto.
Luis mi manca...
Chissà cosa sarebbe successo se fosse arrivato in Motogp, magari sarebbe stato lui il campione del mondo.
Purtroppo non lo sapremo mai.
Se nè andato facendo ciò che amava.
Mi manchi Luis❤
Descansa en paz Mexicano.
Oggi il mio supereroe si è tolto il mantello dopo 26 anni.
Grazie Vale💛
20 gennaio 1987
Marco nasce a Cattolica, ma cresce con mamma Rossella e papà Paolo a Coriano.
All'età di 4 anni riceve la sua prima moto, una Suzuki Minicross 50, inutile raccontare quanto era felice.
Alla tenera età di 7 anni comincia a correre con le minimoto. Mamma Rossella non era d'accordo, non voleva vedere suo figlio correre in una minimoto. A un certo punto però Marco dimostrò alla madre quanto amava correre sulle moto e andare sempre più forte. Instaura un rapporto di amicizia con Mattia Pasini, compagno di vita con cui continuerà a correre nel motomondiale.
A 12 anni vince il campionato davanti ad Andrea Dovizioso, con cui instaurerà un rapporto di amore-odio reciproco.
Marco ha 14 anni ormai e comincia a correre al campionato europeo per minimoto e arriva secondo.
A 15 anni inizia il Liceo e così comincia una nuova vita dal punto di vista motociclistico.
Nel 2002 si laurea campione europeo nel CEV con una 125. L'Aprilia offre la possibilità di fare 3 apparizioni nel motomondiale, tre gare concluse a punti.
Il 2008 è "l'anno di Marco" dove si gioca tutto. La stagione comincia con due 0 in Qatar e in Spagna. Solo dopo la gara in Portogallo c'è una svolta per il Sic. Con sei vittorie e altrettanti podi SuperPippo vince il titolo della 250.
< T'AN VINT EL MUNDIEL CALLAGHAN >
Nel 2009 decide di restare in 250 per bissare il titolo dell'anno passato. Purtroppo ad un allenamento alla Cava si frattura lo scafoide. Marco salta il Gp del Qatar. Raggiunge il terzo posto in classifica finale con 6 vittorie e 12 podi.
Nel 2010 passa in Motogp con il Team Gresini. Ritornano le battaglie con Dovizioso per il podio.
Nel 2011 ci sono alti e bassi. Dopo alcuni incidenti gli arrivano minacce di morte, ma lui è così forte che continua il campionato a testa alta.
La stagione continua, al penultimo appuntamento il Sic si classifica in seconda fila. Al primo giro si porta in 4^ posizione seguito da Bautista. Al secondo giro però Marco perde l'equilibrio alla curva 11...
Sembra una caduta sciocca, invece non è così. Marco viene travolto da Valentino Rossi e Colin Edwards. Guido Meda e Loris Reggiani commentano molto spaventati, nulla di buono passa alla loro telecronaca.
10.56
Paolo Beltramo annuncia la morte del suo grande amico. È il 23 ottobre e nessuno dimenticherà questo momento.
Marco si spegne fisicamente, ma rimane nel cuore di tutti gli appassionati dei motori. Al funerale sono presenti tutti: famiglia, amici, colleghi e fan.
Tutti li per lui.
Lo ricordiamo come voleva lui, sul gradino più alto del podio.
Anche se lui non è qui, spesso Marco c'è: quando parliamo di lui, quando immaginiamo come fosse stato il motociclismo con lui, cosa sarebbe Marquez adesso, se e quanto avrebbe vinto...
Perché proprio lui?
Me lo chiedo molte volte. Mi chiedo perché la vita ti ha tolto dalle nostre braccia, è ingiusta questa cosa.
Nonostante i suoi 24 anni, SuperPippo era felice, circondato dall'amore e dall'allegria.
Spero che un giorno il suo ricordo continui a far sorridere la gente. Che dal dolore e dal vuoto possano nascere sorrisi.
Ti volevamo bene, perché eri così.
Oggi sono 33 anni di te e purtroppo non sei qui.
Sei speciale Marco❤
Grazie SuperSic🥰
"Per essere forti e essere vincenti, bisogna arrivare a prendere la bandiere a schiaffi"
#Accaddeoggi
È il 20 gennaio del 1987, è il giorno di Marco. Il nostro SIC nacque a Cattolica, ma abitò per tutta la sua vita a Coriano. Coriano, un paesino in provincia di Rimini. Se potessi descriverlo con una parola, direi FAMIGLIA, perché in quelle mura ti puoi sentire a casa anche se sei un estraneo.
La passione per le moto si manifestò subito. Si è vista la gioia nei tuoi occhi quando ti è arrivata la tua prima moto, una minimoto Suzuki 500, un vero sogno per la tua età. Da lì è cominciata la tua storia, la storia di un motociclista che ha cambiato le vite di tutti gli appassionati.
Ti abbiamo visto crescere, passare le categorie e portarti dietro sempre più vittorie. Vincevi sempre di più però tu sei rimasto quello di sempre in ogni istante, la fama non ti ha mai cambiato.
Arriva il 2008, quello che ho sempre definito "l'anno di Marco". Le prime due gare non andarono molto bene, ma la voglia di dimostrare a tutti chi è SuperPippo ha prevalso. Ed è lì che arriva a Coriano il primo mondiale, sei diventato l'orgoglio italiano in così poco tempo. Amato dai bambini, amato dagli adulti, amato nel paddock, amato dalla tua famiglia, amato da Kate, amato da Coriano, amato dalla tua splendida Italia.
E poi sei arrivato all'apice del sogno, sei approdato nella classe regina e da lì sei diventato un mito per tutti. Mi ricordo ancora i riccioloni spuntare fuori dal casco ai tuoi arrivi nel parco chiuso. Mi ricordo il tuo sorriso incima al podio, eri il soggetto di un quadro perfetto. Mi ha sempre suscitato un sacco di emozioni vederti lì, ci stavi proprio bene cavolo. E anche in quei casi eri il Marco di sempre, quello che non ha mai nascosto la sua personalità di fronte alle telecamere.
Poi è successo tutto troppo in fretta e ti hanno portato via dalle nostre braccia. Ancora oggi è terribile non averti qui. Perché in questo caso il tempo non ha migliorato le cose, le ha mantenute così. Perché anche se mi sforzo ogni volta, il tuo pensiero non può andare via. Perché dopo 10 anni il tuo ricordo è ancora vivido nella mia mente, perché non riesco a lasciarti andare.
È come se avessi bisogno di un pezzo per completare il puzzle, però la verità è che non lo posso più recuperare, perché è stato perso.
E sai forse fa più male questa data che il 23 ottobre, perché oggi ho sentito la tua mancanza più delle altre volte.
Allo stesso tempo ti ho sentito qui vicino a me, come se volessi dirmi che in realtà non te ne sei andato, che sei qui solo che non posso vederti.
Diobò Supersic, veramente è passato così in fretta tutto questo tempo? Patacca sei diventato grande eh. Erano 24 quando ci hai lasciati, e adesso sono 34.
Soffia le candeline da lassù.
Tranquillo, continueremo a pensarti.
Buon compleanno angelo, ovunque tu sia❤
"Io vedo che alcuni miei amici che finito il liceo, non sanno nemmeno loro cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura"
Marco Simoncelli